venerdì 26 luglio 2013

Elisa Anfuso e Dea Madre

«La figura della Dea Madre ha origini antichissime ed ha assunto, nelle varie mitologie, sfumature diverse. Elemento comune è l'aspetto ambivalente e la dialettica di cui si fa simbolo. Distruttrice e salvatrice, nutrice e divoratrice, elemento di mediazione tra l'umano ed il divino. Tutti i miei ultimi lavori, a partire dalla serie "di sogni, di carne", vogliono essere una mia indagine sul concetto di anima e di corpo e sulle dinamiche che da questa dualità scaturiscono. Così le scale diventano il simbolo del nostro legame col cielo. Mi piace raccontare la favola in cui tutti veniamo dal cielo e al cielo ritorniamo. E intanto abitiamo un corpo fatto di carne. Avessimo avuto le piume! Non possiamo volare. Dobbiamo starci dentro, tra il bene ed il male».

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